Il trapianto è la tappa finale di un percorso di cura per i pazienti con malattie del fegato. Le patologie metaboliche con fegato grasso è ben noto che possono portare a conseguenze anche piuttosto importanti, come la progressione della fibrosi, della cirrosi e dell’epatocarcinoma. Negli Stati Uniti si sta assistendo, negli ultimi anni, ad un incremento notevole della cirrosi e dell’epatocarcinoma su fegato grasso come principali cause di trapianto. Questo ci riporta all’attualità del problema della pandemia.
Come tutti sanno il Covid ha attraversato i problemi di salute di una quantità importante di pazienti fragili e tra di essi anche dei trapiantati di fegato. Tuttavia le politiche di prioritizzazione della vaccinazione si sono dimostrate molto utili nel contenere gli effetti dell’infezione. Oggi sappiamo che i trapiantati di fegato, grazie alle politiche sanitarie nazionali ed organizzative del Centro Nazionale Trapianti, hanno attraversato la pandemia con un rischio d’infezione e complicanze sostanzialmente sovrapponibili a quelli della popolazione generale.
Si tratta di un grande risultato per il mondo del trapianto in Italia che ha governato la pandemia consentendo non solo ai pazienti già trapiantati di accedere in maniera prioritaria alle cure, ma consentendo anche al mondo dei trapianti di continuare a lavorare garantendo possibilità di cura a migliaia di pazienti tutto l’anno.