Carmine Coppola, presidente del congresso: “Steatosi epatica, la triste eredità del covid”

Con la terapia dellepatite C stavamo immaginando che entro il 2030, come proposto dallOms, avremmo eradicato la malattia. Subito dopo ci saremmo dedicati alla malattia epatica metabolica. 

Invece la pandemia ha sovvertito tutti i nostri programmi. Questi tre anni hanno aggravato la malattia metabolica: abbiamo tantissimi pazienti e non siamo pronti a curarli. Si tratta di cifre enormi: mezzo miliardo di persone da raggiungere. In Italia più di una persona su quattro è affetta da steatosi epatica. C’è bisogno perciò di far interfacciare lepatologo, linternista, loncologo e il diabetologo. La steatosi epatica rappresenta, insomma, una nuova pandemia.

Siamo impegnati a stratificare la popolazione e abbiamo timore di non riuscirci. Allora dobbiamo formare tutti i medici del territorio per filtrare i pazienti che necessitano di controlli dallo specialista e stabilire chi deve effettuare esami più o meno frequentemente. Lipotesi dellintelligenza artificiale ci aiuta in questo: potremo beneficiarne per creare degli algoritmi diagnostici che stratificano i pazienti e li incasellano

Inoltre, non c’è terapia: le linee guida raccomandano di cambiare lo stile di vita verso la dieta mediterranea e lattività fisica. Con gli chef Gennaro Esposito e Giovanna Voria è possibile avviare una collaborazione tra la tecnica del cucinare e la scienza medica: unalleanza tra chi cucina e chi cura.

Carmine Coppola, presidente del congresso: “Steatosi epatica, la triste eredità del covid”
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